In Italia, le allergie alimentari rappresentano un problema di salute sempre più rilevante e in crescita, soprattutto nelle grandi città e tra i bambini. Secondo il Regolamento UE 1169/2011, esistono 14 allergeni principali riconosciuti e tutelati con obbligo di comunicazione e segnalazione nei prodotti alimentari venduti e serviti. Alcune di queste allergie sono ben note, altre meno conosciute, ma potenzialmente altrettanto pericolose, soprattutto per il rischio di reazioni anafilattiche che, se non gestite in tempo, possono mettere a rischio la vita.
I 14 allergeni alimentari: quali sono e perché sono pericolosi
L’elenco ufficiale dei 14 allergeni principali comprende alimenti di uso comune che possono provocare risposte immunitarie violente anche con l’ingestione di tracce minime. Ecco quali sono:
- Cereali contenenti glutine (frumento, segale, orzo, avena, farro, kamut e i loro prodotti derivati)
- Crostacei e prodotti a base di crostacei
- Uova e prodotti a base di uova
- Pesce e prodotti a base di pesce
- Arachidi e prodotti a base di arachidi
- Semi di soia e prodotti a base di soia
- Latte e prodotti a base di latte (incluso il lattosio)
- Frutta a guscio (mandorle, nocciole, noci, pistacchi, noci pecan, anacardi, noci macadamia, noci del Brasile)
- Sedano e prodotti a base di sedano
- Senape e prodotti a base di senape
- Semi di sesamo e prodotti a base di sesamo
- Anidride solforosa e solfiti, in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/litro
- Lupini e prodotti a base di lupini
- Molluschi e prodotti a base di molluschi
La gravità delle reazioni può variare da orticaria, difficoltà respiratorie, gonfiore di labbra e gola, nausea e dolori addominali, fino ad arrivare allo shock anafilattico, che richiede un intervento immediato e l’uso di adrenalina. In particolare, allergie come quelle alle arachidi, frutta a guscio, pesce e crostateci sono spesso associate a reazioni più violente e imprevedibili, anche in caso di contaminazioni crociate o quantità minime ingerite.
Allergie insidiose e poco conosciute: non sottovalutare il rischio
Oltre alle più famose allergie come quella al glutine o al latte, ce ne sono alcune di cui si conosce ancora poco nella popolazione generale ma che possono dare reazioni altrettanto gravi:
- Semi di sesamo: sempre più diffusi nella panificazione artigianale e industriale, possono provocare reazioni sistemiche nei soggetti allergici, anche se ancora poco identificati da ristoratori e consumatori.
- Lupini: spesso utilizzati come ingrediente in prodotti vegani e vegetali, rischiano di essere nascosti all’interno di hamburger vegetali, farine e sostituti della carne, con rischio di shock anafilattico soprattutto nei soggetti già allergici alle arachidi.
- Senape e sedano: allergeni spesso trascurati, ma che possono essere presenti in salse, condimenti, piatti pronti e preparati industriali. Le reazioni vanno da difficoltà respiratorie a manifestazioni cutanee e dolori addominali.
- Anidride solforosa e solfiti: usati come conservanti soprattutto nei vini, nella frutta secca e nelle conserve, possono scatenare crisi respiratorie, mal di testa e reazioni sistemiche, specie nei soggetti asmatici.
Per questo motivo è fondamentale leggere sempre attentamente le etichette, chiedere informazioni quando si mangia fuori casa e informare chi prepara il cibo della presenza di allergie, anche se sembrano poco conosciute.
Le allergie alimentari nei bambini: un caso particolare
I bambini rappresentano la fascia di popolazione più vulnerabile: l’allergia a latte, uova, pesce e arachidi può comparire già nei primi mesi di vita, con manifestazioni variabili tra orticaria, vomito, diarrea, crisi respiratorie e anafilassi. In molti casi, alcune allergie tendono a scomparire con la crescita (latte e uova), mentre altre, come quelle alle noccioline e alla frutta a guscio, possono persistere per tutta la vita.
È fondamentale intervenire tempestivamente per prevenire complicazioni: nelle scuole e in tutte le strutture per l’infanzia dovrebbe essere sempre disponibile un piano di emergenza con la presenza di adrenalina autoiniettabile e personale formato a riconoscere i sintomi dell’anafilassi, cioè la reazione allergica sistemica più grave.
Alcuni segnali da non trascurare e raccomandazioni pratiche
I campanelli d’allarme di una reazione allergica possono essere molto vari e, talvolta, difficili da collegare subito al consumo di un certo alimento, soprattutto nei casi di allergie “minori” e poco note:
- Formicolio o gonfiore alle labbra e alla lingua
- Orticaria, prurito diffuso e rush cutanei
- Nausea, crampi addominali, vomito e diarrea
- Tosse secca, respiro sibilante, difficoltà respiratoria
- Improvvisa sensazione di ansia e svenimento
In presenza di uno o più di questi sintomi, soprattutto se insorgono poco dopo un pasto o l’assunzione di un nuovo alimento, è importante agire rapidamente:
- Chiamare il pronto soccorso se i sintomi sono severi o a rapida evoluzione
- Utilizzare adrenalina autoiniettabile secondo prescrizione medica
- Non attendere che i sintomi passino da soli
- Conservare le confezioni degli alimenti consumati per aiutare la diagnosi medica
Prevenzione e buona informazione restano gli strumenti più efficaci. Far conoscere la lista dei 14 allergeni regolamentati a familiari, amici, scuole e ambienti di lavoro può evitare rischi inutili e aumentare la sicurezza dei soggetti allergici.
In definitiva, anche le allergie apparentemente “minori” possono trasformarsi in un rischio importante se sottovalutate o poco conosciute. Per questo motivo è fondamentale che la popolazione impari a riconoscere sintomi, allergeni e a leggere le etichette alimentari. Una gestione consapevole riduce sensibilmente la probabilità di complicazioni e garantisce una migliore qualità della vita.
Per approfondimenti sulle reazioni sistemiche più severe è utile consultare la voce anafilassi nella più completa enciclopedia online.