Allerta infarto nei giovani: non trascurare questi sintomi improvvisi anche se hai meno di 30 anni

Negli ultimi anni si è osservato un aumento significativo di casi di infarto e arresto cardiaco improvviso nei giovani adulti, includendo individui al di sotto dei 30 anni. Questo fenomeno ha destato particolare attenzione tra medici e specialisti perché rompe il vecchio paradigma che vedeva queste patologie principalmente legate all’età avanzata. Oggi sappiamo che anche chi conduce una vita apparentemente sana o pratica sport a livello amatoriale o competitivo può essere a rischio, in parte a causa di fattori genetici ma anche di stili di vita errati e di patologie silenti. È indispensabile, quindi, prestare attenzione ai sintomi improvvisi e non sottovalutarli mai, anche se si è giovani e si pensa di essere immuni da queste problematiche.

Segnali precoci da non trascurare

Molti sintomi dell’infarto nei giovani risultano simili a quelli riscontrati negli adulti anziani, ma spesso vengono sottovalutati o fraintesi. Tra i segnali più comuni si annoverano:

  • Dolore o pressione al petto: spesso descritto come una sensazione di costrizione, peso, oppressione o bruciore. Nei giovani, può essere meno intenso o manifestarsi in modo atipico rispetto agli adulti più anziani.
  • Fastidio irradiato: il dolore può diffondersi a braccia (soprattutto al sinistro), schiena, collo, mascella, spalle o addome. Questo sintomo è essenziale da riconoscere, soprattutto se insorge senza motivo apparente .
  • Fiato corto o dispnea: improvvisa difficoltà a respirare, con o senza dolore al petto, anche a riposo, è un campanello d’allarme importante .
  • Nausea e vomito: in assenza di disturbi gastrointestinali noti, questi sintomi possono essere la spia di un evento cardiaco incipiente .
  • Capogiri, vertigini e perdita di coscienza: in particolare se associati agli altri sintomi menzionati, sono segnali da tenere in forte considerazione e da non attribuire frettolosamente a stress o cali di pressione .
  • Sudorazione improvvisa e profusa: se non legata ad attività fisica o alte temperature, può essere un sintomo di stress cardiaco acuto .
  • Tachicardia o palpitazioni: il cuore che inizia a battere troppo velocemente, in modo irregolare, o molto lentamente senza motivo apparente va sempre indagato .
  • Stanchezza estrema improvvisa: una spossatezza che compare senza motivo, magari accompagnata da giramenti di testa e affanno, può precedere un evento cardiaco .

Cause e fattori di rischio specifici nei giovani

Nel giovane adulto l’infarto ha spesso cause diverse rispetto all’anziano. Tra le origini più frequenti si trovano:

  • Cardiomiopatie genetiche: come la cardiomiopatia ipertrofica, spesso ereditaria, che può essere asintomatica fino a manifestarsi improvvisamente con aritmie gravi o arresto cardiaco durante uno sforzo intenso.
  • Anomalie congenite delle arterie coronarie: difetti anatomici che ostacolano l’afflusso di sangue al miocardio, soprattutto sotto sforzo .
  • Disturbi del ritmo cardiaco: brugada, sindrome del QT lungo e altre canalopatie, spesso associate a familiarità e intercettabili tramite elettrocardiogramma.
  • Fattori di rischio “moderni”: colesterolo elevato, sovrappeso, obesità, ipertensione arteriosa, diabete, fumo di sigaretta (anche elettronica), consumo di alcol e uso di droghe (cocaina e stimolanti in particolare) .
  • Sedentarietà ed esposizione prolungata a situazioni di stress cronico o eccessiva pressione psicologica.
  • Infezioni virali o infiammatorie che, anche a distanza di settimane, possono indebolire il tessuto cardiaco o scatenare miocarditi in soggetti predisposti .

È importante sottolineare come molti giovani colpiti da infarto non manifestino alcun sintomo nei giorni precedenti e per questo la prevenzione, basata su valutazioni regolari, si rivela fondamentale. Un ruolo cruciale è giocato anche dalla familiarità per patologie cardiovascolari precoci (parenti diretti colpiti da infarto o morte improvvisa prima dei 50 anni).

Differenze tra infarto e arresto cardiaco nei giovani

È utile distinguere tra infarto miocardico e arresto cardiaco improvviso, due condizioni gravi ma diverse. L’infarto consiste nella morte di una porzione del muscolo cardiaco per mancato afflusso di sangue, normalmente dovuto a un’ostruzione delle coronarie, mentre l’arresto cardiaco è un’improvvisa cessazione dell’attività elettrica del cuore, spesso causata da aritmie mortali come fibrillazione ventricolare . Nei giovani l’arresto cardiaco può scatenarsi anche in soggetti con cuore strutturalmente sano, per effetto di alterazioni elettriche ereditarie, abuso di sostanze o anomalie congenite spesso silenti fino all’evento acuto.

Sintomi premonitori di arresto cardiaco possono essere simili a quelli dell’infarto, ma talvolta si manifestano come: improvvisa perdita di coscienza, spasmi, difficoltà respiratoria marcata e assenza di polso. L’arresto cardiaco può cogliere di sorpresa anche sportivi e viene spesso confuso con uno svenimento banale, ma richiede il riconoscimento tempestivo e l’attivazione immediata dei soccorsi (118/112).

Prevenzione, diagnosi precoce e cosa fare in caso di sintomi

L’unico modo veramente efficace per ridurre la mortalità da eventi cardiaci nei giovani è l’educazione alla prevenzione e al riconoscimento dei sintomi. Non bisogna mai sottovalutare:

  • La presenza di sintomi improvvisi e non spiegabili
  • La familiarità con malattie cardiovascolari precoci
  • Pregresse infezioni virali importanti (anche Covid-19)
  • Sintomi suggestivi dopo sforzi fisici intensi o improvvisi cali di performance sportiva

In presenza di uno o più sintomi sospetti è fondamentale:

  • Chiedere aiuto immediatamente (112/118): ogni minuto conta.
  • Non mettersi alla guida: meglio aspettare soccorsi qualificati.
  • Se la persona perde coscienza o non respira, iniziare subito manovre di rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco) e utilizzare un defibrillatore automatico se disponibile.
  • Riferire ai sanitari anche sintomi lievi osservati nei giorni precedenti.

Screening e stili di vita

La prevenzione primaria prevede:

  • Controlli periodici con il medico di base o lo specialista, soprattutto in caso di familiarità.
  • Esami come elettrocardiogramma ed ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni silenti.
  • Correzione dei fattori di rischio: dieta equilibrata, abolizione del fumo, controllo del peso, attività fisica regolare.
  • Riduzione dello stress cronico e cura del sonno.
  • Attenzione ai segnali corporei anche durante la routine sportiva, sospendendo subito l’attività in caso di sintomi sospetti.

Va ricordato che, secondo le associazioni cardiologiche internazionali, la mortalità cardiaca improvvisa tra i giovani può essere ridotta drasticamente investendo in informazione, accesso a screening mirati ed educazione capillare su cosa fare in presenza di sintomi, anche quando si pensa di essere troppo giovani per preoccuparsene.

In conclusione, non bisogna mai ignorare sintomi improvvisi e insoliti, soprattutto dolore o pressione al petto, fiato corto, tachicardia, sudorazione, nausea, stanchezza inspiegabile. Anche nei ragazzi sotto i 30 anni questi segnali devono portare a consultare senza indugio il proprio medico o i servizi di emergenza, perché intervenire tempestivamente può letteralmente salvare la vita.

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